Conoscevamo già l’unicità e i colori infiniti del suono della chitarra preziosa di Fausto Mesolella, musicista e autore raffinato appartenente al gruppo degli Avion Travel.

Adesso ne conosciamo anche i passaggi vocali profondi e interpretativi del suo cantare, ricco di pensiero, porgendo il fiato oltre alle note, come purtroppo ormai ben in pochi fanno.

Sono felice di avere contribuito alla nascita di questa sua “opera prima” da cantante protagonista, di questo capolavoro a metà tra musica e letteratura, dove i versi di Stefano Benni vengono fuori in un 3D sonoro e suggeriscono ancora una volta, se non fosse già così netta e chiara, la grande differenza tra la bellezza di chi sa usare le parole a dovere per farne poesia e l’inutilità dello scrivere per riempire solo strofe e ritornelli.

“Canto Stefano” riesce a raccogliere passaggi altissimi, riflessioni acute, adagiate su una musica che le sottolinea con dolcezza e armonia pura.
Non mancano i sorrisi, né la giustificata crudezza di certe verità.

Al suo interno la particolarità di un brano scritto per Fabrizio De Andrè: “Quello che non voglio”.

“Canto Stefano” è un regalo a noi in questo tempo un po’ infertile.

Fausto ha affidato il suo essere artista al mio coraggio.
Ed eccolo, Il disco che si legge, la poesia che si suona.
Non farete fatica ad amarlo quanto me.

Mariella Nava