“Italia è il mio nome” è una romanza pop dedicata ad un Paese che desidera risollevarsi ritrovando cultura e bellezza.

Come una donna non più giovane, parla di sé ai ragazzi con il suo linguaggio “lirico” e, senza pudore, si descrive e si racconta nell’amore già conosciuto e nella speranza di provarlo ancora. Sulla pelle ne ha ancora il profumo:

“Conosco l’amore, l’ho visto arrivare, lo aspetto, lo sento, non può non tornare”.

In mezzo a nazioni (sorelle), nel centro della sua storia e della sua bellezza, racconta delle sue “tende di sole da aprire al mattino”, delle sue vene “sculture”, di un sorriso mai perso di comprensione e di mediazione, del suo “carattere aperto” di solidarietà e accoglienza, e di forcine che trattengono i suoi “capelli” mentre scendono al petto, come strade percorribili per arrivare dentro la sua ricchezza, la sua energia, alla scoperta di ogni angolo fino al centro del suo cuore.

Parla della sua inventiva e della sua arte, della sua pazienza di “pane“, dei suoi giorni inseriti nel filo del destino non semplice, uno dopo l’ altro, come in una collana, e ancora dei suoi “merletti”, dei “ricami” fatti a mano, metafora per ricordare della sua eccellenza in tutte quelle forme di artigianato e di cura in cui il mondo ci riconosce e ci apprezza da sempre.

Su un prezioso arrangiamento scritto e diretto dal Maestro Peppe Vessicchio e le note del flauto offerte dal grande Andrea Griminelli, si dispiega il canto di un giovane Matteo Montalto (impegnato in questi giorni nel ruolo de “Il serenante” nel “Rugantino” al Teatro Sistina di Roma) accompagnato dal controcanto di Mariella Nava che ne ha composto la musica e il testo.

Dal 2 giugno sarà disponibile su tutte le piattaforme, corredato anche da uno splendido video girato a Castrum Novum, luogo archeologico ricostruito magistralmente nella grafica del video realizzato da Saria Cipollitti e da cui il progetto di “recupero” dei siti da riscoprire e amare, legato a questo brano, prenderà il via.